25 Ott

5 cose che non sapevi sul marmo italiano

Quando si parla di marmo, non si può non pensare subito all’Italia, terra in cui questa pietra è stata utilizzata fin da tempi antichissimi e che è diventata nel corso dei secoli una vera e propria eccellenza della nostra penisola. Oggi l’Italia, con le sue cave, è il punto di riferimento per l’industria internazionale del marmo. La tipologia più conosciuta all’estero è sicuramente il Bianco Carrara, estratto dalle cave nelle Alpi Apuane, nel Centro Nord Italia. Questa, per varietà e volumi estratti, è la zona più importante di tutta la penisola, ma esistono tanti altri distretti da cui si ricavano molteplici tipologie di marmi: Asiago, Trani, Roma e Sicilia per dirne alcuni.

Il marmo è un materiale conosciuto e apprezzato da tutti, ma nasconde anche dei segreti che oggi vogliamo svelarvi.

1. Come sono cambiate le tecniche di estrazione?

Ai tempi dei Romani le tecniche di escavazione si basavano sullo sfruttamento delle principali linee di frattura presenti nel marmo. In una prima fase venivano utilizzati martelli e scalpelli metallici per eseguire dei tagli a trincea, che successivamente venivano allargati per mezzo di cunei di ferro o legno colpiti mediante mazze fino all’apertura del taglio. 

Solo nel XVIII secolo questa tecnica viene soppiantata grazie all’introduzione dell’esplosivo. Un deciso aumento di produzione di marmo arriva poi nel XIX secolo grazie al filo elicoidale, che permette di tagliare contemporaneamente più blocchi.

La rivoluzione vera e propria in campo estrattivo arriva però una trentina di anni fa con l’introduzione delle moderne tecniche di taglio basate sull’utilizzo del filo diamantino e le lame a catena diamantate.

2. Chi sono i maggiori importatori di marmo italiano?

L’Italia esporta marmo in quasi 150 Paesi. Gli Stati Uniti sono il Paese con più domanda di prodotto lavorato e semi-lavorato, seguiti da Germania, Svizzera, Regno Unito e Francia. Cina e India, invece, sono i principali mercati per l’esportazione di prodotto grezzo. Negli ultimi anni, inoltre, stanno aumentando anche le richieste dal Medio Oriente, in particolare dagli Emirati Arabi e dall’Arabia Saudita.

3. Da cosa dipende la purezza del colore e le venature?

Come ogni altro tipo di roccia, anche il marmo è presente in diverse aree del mondo, ma le caratteristiche estetiche di colore e venatura rendono ogni tipologia di fatto unica e propria di un determinato territorio. In alcuni casi queste caratteristiche possono essere così particolari da rendere il materiale esclusivo della sola cava in cui è stato estratto.

Il colore e le venature dipendono in genere dalla presenza maggiore o minore di minerali omogeneamente diffusi all’interno della roccia. Per fare un po’ di esempi, l’ematite dà una colorazione dal rosa pallido al rosso mattone, la clorite rende la pietra di una tonalità che va dal verde chiaro al verde scuro, la pirite microcristallina rende invece il marmo di un colore che va dal grigio chiaro al grigio scuro.

L’assenza di questi minerali, al contrario, conferisce al marmo il tipico colore bianco: questa colorazione è data dalla calcite, che rappresenta il costituente principale della roccia.

4. Esiste un marmo leggero?

Ogni marmo ha un peso specifico diverso, ma rimane il fatto che la sua “mole” è un pregio, non un difetto.
Il discorso cambia se si desidera produrre oggetti con forme e caratteristiche che il marmo massello non permetterebbe di fare. Per questo tipo di utilizzo negli ultimi anni sono state sviluppate nuove tecnologie che permettono, attraverso una struttura super leggera in alluminio costruita nella forma desiderata, di rivestire il prodotto con il marmo lavorato a listelli. In questo modo si riesce a contenere il peso di circa un terzo rispetto al marmo massello per creare lavabi, piatti doccia, vasche, top cucina, tavoli e mobili per il living.

5. Qual è il peggior nemico del marmo?

Il nemico numero uno del marmo sono gli acidi. Nonostante sia considerato un materiale inattaccabile, il marmo e le pietre in genere, benché trattati, sono facilmente aggredibili dalle sostanze acide. Bevande, alimenti o detergenti corrodono la superficie, creando aloni o macchie opache. Essi vanno quindi tenuti ben alla larga dal marmo se volete conservarlo al meglio!

Per sapere come mantenere il marmo splendente potete leggere il nostro articolo su come lucidare e pulire il marmo.